giovedì 11 giugno 2015

L'ATTENTATO A RE UMBERTO I

Il 17 novembre del 1878 Umberto I, giunto a Napoli, fu vittima di un tentato assassinio. Il  re fu attaccato mentre si trovava insieme alla moglie, al figlio e al ministro Cairoli su una carrozza che attraversava una folla; l'artefice del del gesto era l'anarchico Giovanni Passannante, che si scagliò con un coltello contro il sovrano urlando"Viva Orsini, viva la repubblica universale". Il re ne uscì illeso mentre Cairoli fu ferito alla coscia nel tentativo di difenderlo. Il colpevole fu condannato a morte ma la sentenza fu in seguito commutata in carcere a vita poichè la pena di morte era prevista solo per il regicidio.
Lo stesso Giovanni Pascoli lesse pubblicamente un componimento in cui inneggiava Passannante, e fu successivamente arrestato per aver protestato contro la condanna di alcuni anarchici che avevano manifestato a favore dell'attentatore.

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